Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano. (Shakespeare)

Sulla grandezza dell'autore non si discute. Sul cinismo della frase neppure. Sono del tutto d'accordo con lui. Ancora una volta le parole vengono sopravvalutate, di loro e di chi le elargisce ci fidiamo troppo. Nessuno, al di fuori di noi, può capire davvero, sentire il dolore che proviamo. Diventa facile allora razionalmente dare consigli a un qualcosa che però non si conosce perché non la si sta provando. Io per me stessa ho deciso, come fanno molte persone che si chiudono in se stesse, di smettere di parlare del mio dolore. Mi sono stancata di sentire consigli che potrebbero benissimo essere giusti, ma un ragionamento può esser sbagliato, un'emozione no. Quelle come fai a comunicarle a chi non le sta provando? Ho deciso di non parlare più perché come dice Shakespeare, che senso ha parlare con chi non prova il tuo dolore? Bisognerebbe valutarlo di più il dolore e non sempre sentirlo come qualcosa di cui liberarsi. Per me sta diventando una compagnia. Deve essere così, perché è stupido pensare che parlandone ce ne si possa liberare. Lo faccio, allora, diventare mio amico.

Commenti

Unknown ha detto…
Qualora vivessimo un momento doloroso simile il compimento della propria natura è esclusiva, da cui neanche nel dolore congiunto, dovremo esentarci di dare consigli.
L'essere umano è uno e il dolore è suo, si comprende il dolore altrui, ma non si può vivere il dolore di una persona nel momento che ne è piena :(
La sofferenza è l'anticamera del dolore.