Se alla fine di tutto, saremo ancora capaci di amare, allora avremo vinto davvero. (Marc Levy)

Mi piace l'inizio di questa citazione, poiché chiarisce subito che il percorso di ogni vita è tortuoso, pieno di ostacoli, ricco di pericoli, provato dalle paure, reso scivoloso dai dubbi, fatto di delusioni. Tutti questi tasselli riempiono la nostra esistenza e in mezzo a loro, se riusciamo a saltarci dentro, ci sono delle caselle, piccole e strette, chiamate felicità. Se vediamo la vita come un gioco e sarebbe meraviglioso viverla così, dobbiamo sapere che in tutti i giochi ci son le penitenze, le caselle "stai fermo per un turno", "passa la mano all'avversario", "vai in prigione direttamente e senza passare dal via" (così maledizione non si ritirano nemmeno quei miseri 20 euro..).
Si dice che il gioco è bello quando dura poco. Mai creduto a questa frottola inventata da qualche triste noiosone,  più si gioca meglio è. Certo che dopo ore passate al tavolo a giocare, si è anche stanchi, magari con un po' di mal di testa, vuoi per la tensione vuoi per le risate fatte coi compagni. Scopo di ogni gioco, da che mondo è mondo, è vincerlo. Ecco, se guardiamo alla vita come a un gioco, alla fine di tutto non vince chi ha più soldi, chi ha più case, chi ha saputo di più, chi ha dato più risposte corrette, chi ha avuto le carte migliori, chi è stato più fortunato. La vittoria nel gioco della vita consiste nell'amare. Alla fine di tutto, se saremo ancora capaci di amare, allora avremo vinto davvero. Peccato che talvolta si vinca a tavolino.

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