Ciò che trovo insopportabile è che nulla è insopportabile. (Rimbaud)

Anche Dostoevskji scriveva : "Un essere che si adatta a tutto; ecco, credo, la miglior definizione dell'uomo". Perfettamente d'accordo con Rimbaud. Io? Finora ho sempre creduto alla verità di questa frase del grande poeta francese, mentre ultimamente mi è venuto qualche dubbio. E'  proprio vero, come dice il piccolo principe, che ci si consola sempre prima o poi? Cosa dire allora di chi cade in depressione o peggio ancora si suicida in seguito ad eventi dolorosi o luttuosi? Non sono poche, nel mondo industrializzato, queste persone. Per questi milioni di persone non si può dire che nulla è insopportabile. Entrambi gli autori vogliono dire che questo vale per la maggior parte delle persone. In effetti quel che accade di solito è che la gente si abitua anche a ciò che non sopporta, fino a non rendersi più conto di non sopportarlo. Questo è ciò che Rimbaud trova insopportabile e concordo con lui. Molte cose sono inevitabili e vanno accettate per quanto insopportabili purtroppo. Molte altre invece sono evitabili e possono essere cambiate. Bisogna almeno rendersi conto che non sono più sopportabili. E non farci l'abitudine. Non è facile, ma è davvero insopportabile che un uomo si abitui a tutto.

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