Le grandi epoche della nostra vita sono quelle in cui abbiamo il coraggio di ribattezzare il nostro male come la cosa per noi migliore. (Nietzsche)

Ancora una volta Nietzsche, che amo alla follia. Questo è il suo secondo aforisma che preferisco. Perché ci lancia una sfida. Che i momenti in cui stiamo male, davvero male, che ci sembrano un male inutile in realtà siano quelli che ci fanno crescere. Sì attraverso il dolore si impara, l 'ho già detto. Ma arrivare ad avere il coraggio di ribattezzare  il nostro male, ciò che ci fa soffrire come la cosa in realtà per noi  migliore, caro amato Nietzsche è pretendere troppo da un comune mortale. Egli si riferiva senza dubbio al superuomo, un uomo che sa dire sì alla vita in tutti i suoi aspetti, anche quelli tragici. Nonostante la difficoltà dell'impresa, concordo con lui che sono proprio quelle le grandi epoche della nostra vita. Forse arrivare a ribattezzare il nostro male come la cosa per noi migliore è troppo, oppure ci si arriva col senno di poi, non al momento presente. Avere la consapevolezza, in un momento di crisi, di difficoltà, che proprio quello ci farà crescere e migliorare, sarebbe un bel traguardo. Anche perché è la pura verità.  Ma Nietzsche non contemplava il dolore come possibile, bisogna comunque gioire della vita, sempre, qualunque cosa accada. Oltre che utopico, non lo trovo forse nemmeno troppo giusto. Impariamo molto più dal dolore che dalla felicità. Allora e in questo senso, capiamo che il nostro male è la cosa per noi migliore. Quasi paradossale.

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