Troppi pensano alla sicurezza invece che alle nuove opportunità, e sembrano temere la vita più della morte stessa. (J.F.Byrnes)

Molti si lasciano guidare dalla saggezza popolare che dice "Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova", vedendo in ciò un monito a procedere ben saldi sul sentiero già battuto e conosciuto. In realtà, già Freud sapeva che "troppa certezza è segno di follia", il che mi porta a pensare che le sicurezze non siano poi così rassicuranti. Perchè l'autore dell'aforisma paragona le sicurezze alla morte? Il motivo è che esse ci paralizzano e nell'illusoria quiete che ci danno, si trasformano in sabbie mobili in cui affondiamo. Una nuova opportunità non significa buttare al vento il lavoro fatto, il percorso compiuto, semplicemente io lo intendo come un continuare a camminare, talvolta prendendo direzioni inaspettate o impreviste. D'altronde se conducessimo la vita come un treno su un saldo binario, in cosa consisterebbe il divertimento? L'autore vuole intendere che il rischio, il tentativo, persino il passo azzardato a volte, mantengono in vita. In essi c'è energia, come ve n'è nel dubbio. Una sicurezza è non solo noiosa, ma per di più pericolosa. Ci incatena fino ad atrofizzarci. Ma questo equivale a  morire, se non peggio. Vivere significa andare in cerca di nuove opportunità, ma soprattutto non fuggire di fronte a quelle che spontaneamente ci si presentano. Chi si atrofizza nelle vecchie sicurezze, teme la vita più della morte. Che la faccia finita il prima possibile allora.

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