Comunque le persone non si aspettano, i treni si aspettano, alle persone si va incontro.

Spesso le persone si aspettano. Spesso ci aspettiamo qualcosa da loro e manteniamo un atteggiamento a braccia conserte, nel migliore dei casi, o del tutto impaziente, come chi si innervosisca per il treno in ritardo. Le persone non sono treni, non fanno ritardi. Arrivano quando è il momento, se devono arrivare ( in effetti come i treni nel nostro Paese...). Non si sta fermi sul binario della propria esistenza guardando con impazienza o pena all'orizzonte che la persona arrivi. Prima di tutto, potrebbe non giungere mai. Noi che abbiam fatto? Ci siamo fossilizzati sul binario facendoci venire magari anche mal di schiena, crampi, mal di testa? Non si fa. Noi stessi prima di tutto, anche nell'amore. In secondo luogo, mi pare abbastanza presuntuoso star fermi, magari stavolta comodamente seduti su una panchina all'ombra, aspettando che il treno-persona giunga - toh, che caso- giusto giusto fino a noi. Da dove attingiamo questa arroganza? Dal fatto che abbiamo il diritto di essere amati? Non esiste tale diritto. Alle persone che amiamo si va incontro. Sì, ci si mette in cammino, magari nella nebbia, magari sotto un sole cocente. Gli si va incontro, per il semplice motivo che altrimenti sarebbe davvero giusto, se esiste ancora un concetto di giustizia, che questa persona non arrivasse mai. Ci si muove, per chi si ama, si cambia. Ma attenzione, la frase è saggia e dice che alle persone si va incontro. Un incontro ci deve essere e questo avviene solo se anche l'altra persona si è messa in cammino. Altrimenti no, non ne vale la pena e come non è giusto aspettare Godot, non è giusto farsi tutta la strada da soli.

Commenti

Anonimo ha detto…
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