La miglior vendetta? La felicità. Non c'è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice. ( A. Merini)

Questo è un pensiero cattivo. Chi non ne ha mai avuti? Chi in un momento di rabbia non ha mai desiderato vendicarsi? La vendetta è un piatto che va servito freddo, ghiacciato direi. Certo per attuare questo tipo di vendetta, quello proposto dalla Merini, bisogna che passi lungo tempo. Ci si vuol vendicare solo di chi ci ha ferito. Allora bisogna attendere che la ferita guarisca, lasciando una lunga cicatrice che sarà il sintomo della vendetta. Le ferite si chiudono, le cicatrici restano. Io personalmente amo le cicatrici, ne ho diverse e non mi infastidiscono in alcun modo. Sono il segno che le ferite ci son state e forse è stato un bene, perché ora si son chiuse. Ad ogni modo, si pensa che l'indifferenza sia il modo migliore per vendicarsi, talvolta. Invece questa frase fa centro appieno, poiché l 'indifferenza non basta. E' mostrarsi ( realmente) felici che fa impazzire chi ci voleva far soffrire. Perché è inutile negare che la cattiveria sia insita nell'animo umano e che l 'unico vero miracolo, lo straordinario, sia nell'amore. Di persone che ci vogliono deliberatamente ferire sarà costellata la nostra vita. L'unica risposta è la felicità, che matura in tempi ahimè molto più lunghi di quanto una ferita cicatrizzi. Forse esser felici dopo esser stati feriti richiede uno sforzo immane, che però ripaga di tutto; perché si è felici e perché ci si vendica. Non esiste santo sulla terra, tutti ci vogliamo vendicare del male subito. Si perdona solo se si ama e questo come ho già detto è qualcosa di straordinario. Altrimenti si escogitano tanti modi per vendicarsi, a volte subdoli sottili glaciali. Ma nulla è potente quanto mostrarsi felici di fronte a chi ci ha reso infelici. Si prendono due piccioni con una fava. Ci si vendica e si è felici. Condizione, quest'ultima, direi affatto disprezzabile e ben più nobile della vendetta.

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