Chi vi vuole bene, vi fa paura. (Aristofane)

La saggezza greca è ricca di sentenze brevi come questa, che in 7 parole riescono a condensare un universo di sentimenti. A prima vista sembrerebbe contraddittorio quanto dice Aristofane ( grande commediografo greco classico), poiché esser amati e sentire che qualcuno ci vuol bene, dovrebbe riempirci di gioia, se il sentimento è ricambiato. Qui è chiaro che l'autore non sta parlando di qualcuno che pur volendoci bene, noi invece disprezziamo. Non avrebbe utilizzato la parola paura, avrebbe espresso la banalità che  nessuno vuole il bene di chi disprezza. L'aspetto che mi ha colpito di questa frase è che noi temiamo l'amore laddove lo ricambiamo. Esiste una parte di noi che si sente investita del più grande regalo, più grande di qualsiasi regno o conto in banca, che possa essere fatto. Questo ci porta a chiederci se ne siamo DEGNI. Questo spaventa. Chi ha un cuore nobile ha il terrore di far soffrire qualcuno che gli dona il suo bene. Si può trattare di insicurezza, ma al di là del carattere di ciascuno di noi, la frase di Aristofane è universale. Kierkegaard sosteneva che c'è molta più nobiltà e coraggio nel ricevere che nel dare. "Come,  questo amore così immenso e puro è per me? Come me lo sono meritato? Con nulla. E come potrò mai ricambiarlo?". Questa è la paura. Sostengo in ogni post che la paura è la malattia mortale. Allora in questo caso il rimedio, la risposta alla malattia è accettare con coraggio e nobiltà l'amore che ci viene dato. Non ce lo siamo meritati, eppure questo dono enorme è per noi. Peccato mortale buttarlo nella paura.

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