Solo tu puoi dare un senso alla tua vita. Se metti le decisioni nelle mani degli altri, anche questa è una decisione tua.

Non so a chi appartenga questa frase, ma mi ha subito fatto pensare a due autori che avrebbero potuto firmarla: Kierkegaard e Sartre. Per entrambi scelta è la parola chiave della nostra esistenza. Il senso della nostra vita è dato dalle nostre scelte, di cui noi siamo sempre responsabili. La differenza tra i due autori è che il primo avrebbe commentato: "Chi non ha il coraggio di scegliere è disperato, che lo sappia o no; è un'ombra vaga di se stesso e non ha personalità". Pesante, direi. Sartre parla addirittura di malafede, quando non ci assumiamo il senso e il peso delle nostre scelte, che devono sempre essere nostre. Mi ha fatto riflettere nella frase citata proprio il fatto che alla scelta pare non si possa sfuggire. Nel momento in cui la rimbalziamo a qualcun altro, è già questa una scelta. Vile, codarda, ma soprattutto che ci impoverisce. Qui non si tratta di vincer trofei o dare medaglie al valore di chi compie le scelte e insultare chi non lo fa. Semplicemente, il senso della propria esistenza cambia se si fanno scelte o se le si scaricano sugli altri. In gioco è la nostra vita, che per ora pare essere una sola, la nostra felicità, la nostra soddisfazione. In questo credo che chi rimanga paralizzato e non compia scelte importanti capaci di dare svolte alla propria vita, non si ritrovi più sollevato. Si ritrova più leggero, semplicemente perché è più vuoto.

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