Questa frase mi ha fatto subito pensare a una citazione dal telefilm
Sex and the City, quando Carrie la protagonista, lasciando a malincuore il fidanzato Mister Big, si domanda: "Avevo mai veramente amato Big? O era solo dipendenza dal dolore, lo squisito dolore di volere qualcuno di inaccessibile?". Sarà che questa sua domanda la sento particolarmente mia, ma mi chiedo quante volte ciascuno di noi agisce per puro masochismo. Una parte di dolore è inalienabile dalla nostra vita e noi non riusciremmo a esser completamente felici, per cui ce la teniamo stretta, ce la procuriamo noi. Quanti rapporti sentimentali vanno avanti, o meglio non vanno da nessuna parte, si trascinano per troppo, lungo tempo nel dolore? E non è la mancanza di consapevolezza a farci andare avanti! Sappiamo benissimo che stiamo soffrendo; tuttavia perseveriamo. Perché? Si potrebbe rispondere per orgoglio, brutta bestia che non porta a nulla, o perché abbiamo la speranza che le cose cambino. Io credo invece che una parte di noi abbia bisogno di soffrire, per tanti motivi diversi e si cerchi le sofferenze più disparate. Che siano errori su cui poi piangersi addosso o per aver qualcuno su cui piangere, forse ancora per sentirsi meno soli. Certo in qualche modo abbiamo la tentazione irrefrenabile, vista una rosa, di toccarle una spina. Bisogna vedere fino a che punto ci spingiamo: vogliamo solo pungerci o conficcarcela nel dito? Perché non cingersi di un'intera corona di spine allora ed emulare il più celebre dei masochisti? Una volta a una persona che si ostinava a soffrire dicendo che ormai vi era abituato, risposi che di Gesù Cristo morto in croce ce n'è già stato uno. Inimitabile direi, in tutti i sensi.
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grazie