Non si ferma il vento con le mani. (Seneca)

Si comprende facilmente il significato di questa frase di Seneca se la si inserisce all'interno della filosofia stoica di cui egli fu massimo rappresentante. Secondo gli stoici il cosmo è pervaso dal logos, ovvero dalla ragione universale, che ordina gli eventi e determina il corso della storia umana. Tale forza domina anche le nostre singole esistenze, tanto che ad essa è inutile opporci. Questo è un primo significato che possiamo attribuire a questa frase: il vento della ragione, che Seneca chiama anche fato, destino ineluttabile, non si ferma. Non è in potere di nessun essere umano farlo, tanto che al contrario, il filosofo ci avverte: "Ducunt volentem fata, nolentem trahunt", ovvero il destino trasporta chi lo asseconda, trascina via chi gli si oppone. Potrebbe esserci comunque chi tra noi non crede né al logos, né al fato, né a un destino ineluttabile; tuttavia trovo che anche per costoro la frase di Seneca abbia un senso profondo. Ci sono cose che sfuggono alla nostra comprensione, ma soprattutto eventi che sfuggono alla nostra volontà. Questo, se non il destino, è inevitabile. Le nostre mani non possono contenere e plasmare l'esistenza come quanto e quando vorrebbero. Il vento rimanda a qualcosa di inafferrabile. Non è necessariamente una forza più grande di noi, potrebbe esser semplicemente più furba, più astuta, più scaltra. Tanto che non la fermiamo perchè non la vediamo. Tocca sentire il vento spirare contro di noi, o soffiare come brezza leggera e calda. In ogni caso, subiamo la sua azione, non lo possiamo fermare. Ecco, mi sembra che questa frase ci faccia riflettere sul senso di impotenza che caratterizza a volte l'esistenza umana. Dico a volte perché non sempre soffia il vento. Resta comunque, l'idea di impotenza, una realtà costitutiva del nostro essere con cui dove fare i conti. Come reagire? A me piace allinearmi a Socrate, il quale sempre ci esorta a conoscere noi stessi come scopo supremo del nostro riflettere. L'impotenza entra nella vita di ciascuno di noi, ne è una caratteristica. Quindi, senza portare al pessimismo, credo che il ricordare i propri limiti sia invece anche una risorsa preziosa per ciascuno di noi.

Commenti

Anonimo ha detto…
Bellissimo questo blog, sia per grafica sia per tematiche trattate! Anna
Silvia Aresi ha detto…
Grazie Anna, spero di stimolare in chi legge qualche riflessione personale interessante...