Lasciar completamente libera una persona che si ama, lasciarla del tutto libera di fare la sua vita,è la cosa più difficile che ci sia. (E. Hillesum)

Questa è una delle mie frasi preferite, non solo per l 'autrice da cui proviene, alla cui sofferenza personale sono molto legata e di cui consiglio a tutti la lettura, ma perché contiene una delle verità più profonde che ho affrontato finora. Rimango dell'idea che sia un'affermazione utopica, quella della libertà assoluta. Non riusciamo ad esercitare totale libertà nemmeno su noi stessi, figuriamoci su una persona che amiamo e che come tale è oggetto  del nostro desiderio. Inutile negare che la forma di amore comune vorrebbe l'altra persona per sé e accanto a sé.  Quello di cui parla Etti è un amore del tutto raro, che mi fa venire in mente le parole di un mio caro amico sacerdote, il quale un giorno mi scrisse: "Gesù insegnava la gratuità. Lui amava e lasciava gli altri totalmente liberi,  se questo amore veniva recepito bene, sennò lasciava completa libertà." Ah beh grazie, mi son detta, un paragone diretto col figlio di Dio. Capirai, facile. Impossibile, gli risposi. Nessuno di noi è santo in terra. Tuttavia sono convinta che lui abbia ragione e che il motivo per cui le storie finiscono, bene, male, non importa come, stia proprio nell'ansia del possesso. Un possesso non fisico ma soprattutto spirituale: io ti amo quindi voglio il tuo amore. Dov'è  finita la libertà in tutto ciò? La frase non dovrebbe concludersi con "Io ti amo. Punto." ? Quanto costa, quanto amore vero richiede lasciar andare la persona amata, senza battere ciglio, se la sua libertà lo chiede? Ma soprattutto l'altra considerazione che sempre questo mio caro amico mi ha suggerito è che non c'è scelta senza libertà. Quindi non lasciare una persona libera è tenerla in catene e non lasciarle fare le sue scelte. Questo è amore? Impedire che la persona amata faccia le sue scelte di vita mantiene della parola amore solo una vaga ombra. Certo è difficile, è anzi LA cosa più difficile, tuttavia l 'unica che sia garanzia di amore. Laddove la libertà manca, si tratta di bisogno. Che con amore non fa rima nemmeno lontanamente.

Commenti

moxie ha detto…
Concordo su tutto..
Mi vengono in mente sia VGAi che IS, in emntrambi viene trattato il tema.
Quando Nevica Yota decide di correre il rischio di far diventare Ai umana, mentre in IS il protagonista afferma "io non ho il diritto di possedere Moemi.." e per lasciarla libera le racconta un sacco di fandonie..
Silvia Aresi ha detto…
is non lo ricorso ma video girl ai è un capolavoro me lo presti??che nostalgia!!
Silvia Aresi ha detto…
anche se non concordo con il racconto di bugie per lasciar libera una persona....ci trovo qualcosa di impuro e la falsità anche a fin di bene non mi piace nell'amore
Anonimo ha detto…
Parole sante! però, come dici anche tu, noi di santo abbiamo ben poco, noi, a differenza di Gesù, siamo umani ed è parte della nostra natura avere dei bisogni, il soddisfacimento dei quali concorre al nostro benessere, alla nostra serenità. Non è facile metterli da parte perchè i bisogni, come le aspirazioni, i sogni e gli obiettivi, ci tengono vivi. Concordo però sul fatto che il bisogno di avere un'altra persona per sè è ben lontano dal vero significato del verbo "amare", in questo caso vale davvero la pena di educarci a mettere da parte il nostro egoistico bisogno, anche se costa sacrificio e sofferenza. Fa più male questo o essere appeso ad una croce con chiodi e spine?
Anna
Silvia Aresi ha detto…
lo stesso male direi, educarci a metter da parte il nostro egoistico bisogno equivale a stare in croce con chiodi e spine. tuttavia, direbbe chi c'è stato, se ne vale la pena.....