Quando tutto sarà finito sono sicuro che mi verrà concesso un minuto per ripensare... a tutte le volte che volevo urlare cosa sentivo, ma sono stato zitto per paura di non essere capito, e rimpiangerò gli obiettivi che ho abbandonato perchè il timore di fallire mi ha impedito di perseguirli. (Bukowski)

Già, i rimpianti, brutta bestia con cui avere a che fare. Meglio non averlo nemmeno quel minuto di cui parla l'autore, sperare che tutto passi e finisca in fretta, come fossimo su un treno ad alta velocità . Deve esser terribile che la vita ci conceda di rallentare, anche per un minuto e pensare ai nostri rimpianti. Quante volte pensiamo di non essere capiti? Sartre però sapeva bene che "l'inferno sono gli altri". Quindi tanto vale urlare quello che si ha dentro, senza paura di non esser capiti, perché CERTAMENTE non si verrà capiti. Vale la pena gettarla via questa paura, già che ce ne sono tante che ci seguono come ombre. Altro terribile rimpianto sarà abbandonare gli obiettivi che avevamo perseguito, anche qui perché completamente dominati dalla paura di fallire. Cartesio, nella sua morale provvisoria, ci illuminava dicendo che quando non si sa che fare e ci si sente come persi in una fitta foresta, tanto vale prendere una direzione e seguirla, ovunque essa ci porti, piuttosto che rimanere impanicati e intrappolati nella selva quando il buio scenderà. Anche in questo caso allora la paura del fallimento è già di per sè un fallimento. Ci sono paure che si impossessano di noi e ci paralizzano e noi non riusciamo a capire quanto siano utili solo a farci avere, in quel minuto di vita che ci concediamo per pensare, troppi rimpianti. Sono i figli della paura.

Commenti