Se avessi messo la mano sul fuoco su certe persone, oggi sarei ricoverato al reparto grandi ustionati. (Anonimo)

Quella della fiducia è per me una questione delle più controverse e di cui ancora non ho trovato il bandolo della matassa. Da una parte c'è una considerevole parte della mia ragione che dice senza remore che fidarsi è indispensabile e che senza fiducia non si fonda nessun rapporto, amichevole, professionale o sentimentale che sia. Dall'altra parte è sempre la mia ragione a dire che la fiducia deve basarsi su qualcosa, non può essere né irrazionale né infondata. Quindi mi son chiesta su cosa si debba basare la fiducia perché abbia ragione di esistere. Credo che non debba fondarsi sui sentimenti, poiché essi, come il cuore, sono ciechi e ingannevoli. Neppure bastano una sequenza di belle parole, messaggi lettere o dichiarazioni. Sono i fatti a contare. Sono d'accordo con Nietzsche che non esistano fatti ma solo interpretazioni di fatti. Allora la fiducia deve avere base sulle interpretazioni che razionalmente e lucidamente riusciamo a dare dei fatti. Quanto più si è lucidi e razionali, tanto meno ci si ustionerà a suon di delusioni. Purtroppo quando proviamo dei sentimenti, e con essi intendo anche il nostro egoismo, o orgoglio o paura o arroganza o insicurezza che siano, perdiamo decisamente il senno, il lume della ragione diventa fioco. Lì nasce un tipo di fiducia che non ha nessuna speranza, è cieca, si è generata dal caos del nostro cuore e ci porterà direttamente al reparto gravi ustionati. Purtroppo è pieno di gente che di fatti nemmeno l'ombra e riesce a esprimersi solo tramite parole. Pericolosissima gente.

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