Le predizioni sono molto difficili, specialmente per il futuro. (Niels Bohr)

Ogni tanto capita anche di scrivere riguardo a frasi che fanno sorridere. Come  questa, che nella sua divertente ironia, cela una grande verità, che ogni scienziato anche al minimo livello conosce. Eppure chi di noi di scienza non se ne intende, continuamente fa previsioni e predizioni sul futuro. Ci aspettiamo che qualcosa avvenga. Gli ingenui sono certi che accadrà, gli ottimisti lo sperano con tutte le forze, i realisti dicono 50 e 50, i pessimisti sotto sotto si tengono un margine del 10 per cento che ciò che si aspettano possa accadere nel futuro. Nessuno ha ragione, poiché l'unico modo per esser sicuri di non venir traditi è non avere aspettative. Solo così non si fanno previsioni. Nietzsche scriveva "Amo ormai ogni destino. Chi vuol essere il mio destino?". Ma lui parlava del superuomo e noi non lo siamo. Noi comuni mortali abbiamo sempre, per quanto basse possano essere, aspettative per il futuro. Il punto è che esse sono la maggior causa di sofferenza insieme alla paura che fa in modo di non aver né aspettative né progetti né sogni. All'estremo opposto, ma altrettanto pericolosa della paura, vi è quindi la smania di poter prevedere come andrà nel futuro. L'ansia e l'arroganza, UBRIS la chiamavano i Greci, la tracotanza di poter sfidare caso destino Dei e fortuna facendo previsioni. Non si fa. Persino gli scienziati l'hanno capito. Hanno in mano solide leggi fisiche eppure sanno che le previsioni sul futuro son molto difficili. La vita non è un'equazione, il risultato è del tutto incerto. Ma i nostri sogni son troppo grandi perché possiamo ammettere che sfuggano al nostro controllo e così ci avventuriamo in predizioni che ci lasciano spesso con l'amaro in bocca. Continua a sognare, senza aspettarti che il sogno si avveri.

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