Perché i passi portavano lontano ma, alla fine, tornavano sempre lì. ( M. Mazzantini)
Ho sempre amato le frasi e gli aforismi che fanno riferimento al cammino, al viaggio, perché è questa la metafora migliore della vita di ciascuno di noi. Dove andiamo, dove vorremmo arrivare, dove ci porta il sentiero, se è troppo ripido o scivoloso o pericoloso. Me lo chiedo sempre. Altrimenti si procede come gli ubriachi per strada a zig-zag, che poveretti han dimenticato pure dove stanno di casa. In questo caso l'autrice mi ha fatto riflettere sul fatto che ci sono percorsi personali che sembrano a volte portarci lontano dalla nostra meta e a volte lo fanno davvero, perché la nostra meta cambia col tempo. Non siamo programmati a seguire un binario, tutto può cambiare e lo fa. Sempre. Ci sono casi in cui pensiamo che i nostri passi ci stiano allontanando da una carriera lavorativa, da un'amicizia, dalla nostra famiglia, da Dio, da un amore, da noi stessi. I passi portano molto lontano a volte, fino a non scorgere più, guardandoci indietro, da dove eravamo partiti. Capita che ci allontaniamo di nostra volontà, o che invece siano gli eventi, un po' di vento a spostarci. Ci sono casi invece in cui i passi portano lontano, lontano e poi tornano sempre lì. Per chi vuol allontanarsi suona come una maledizione ma non lo è. Chi vuol partire e dire addio, parte e dice addio. Non torna. Quando i nostri passi vanno lontano ma alla fine tornano sempre lì, c'è un motivo. C'è un unico motivo, cioè che dentro di noi vogliamo tornare lì, che ne siamo consapevoli o no. Così cerchiamo di prender le distanze da un luogo amato, da una persona amata, ma più ci allontaniamo, più i nostri passi ci riportano lì. Arriverà il momento in cui smetteremo di fuggire per sentieri lontani e capiremo che dobbiamo tornare lì, perché decide il cuore, alla fine, il nostro arrivo.
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