L'aspetto delle cose varia secondo le emozioni; e così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi. (Kahlil Gibran)

Questa frase, nell'intento dell'autore, si carica di una valenza positiva. Possiamo di sicuro leggerla in tal senso. Possediamo, in noi, bellezza e magia, termini che in modo meno poetico possiamo tradurre con energia e potere.
Abbiamo, intrinseca in noi, la volontà di potenza, così come la cieca volontà di vita che parla attraverso le nostre cellule. Quel che spesso cerchiamo fuori, desiderosi e bisognosi, affamati, è già dentro di noi.
La vita è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. In quanto esseri viventi abbiamo riserve di bellezza, amore, energia, potere smisurate. Eppure ne usiamo una frazione infinitesima.
Ci convinciamo che siano fuori, dobbiamo andare a cercarle nell'altro, nel suo sguardo, nel suo tocco, nelle sue parole, nei suoi gesti.
A convincerci che dobbiamo uscire da noi stessi, metterci in cammino, incontrare bellezza e magia nell'altro, sono le emozioni.
In quanto componente fondamentale della nostra mente, esercitano un potere troppo spesso distruttivo. Le nostre emozioni ci boicottano. L'ansia, la vertigine del vuoto, l'horror vacui, la paura, come un velo di Maya cangiante e multiforme ci stordiscono. Si intrufolano nei pensieri, diventano frasi reali composte di soggetto e predicato, giudizi categorici.
Ma non sono che fumo, e come nuvole di fumo cambiano forma alle persone che ci stanno di fronte. 
Qui risiede il pericolo, nel potere che non si sa usare.
In quanto animali sociali, abbiamo bisogno degli altri, ma non abbiamo bisogno di altro che non sia già dentro di noi.

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