«Ognuno di noi ha i suoi inferni, si sa. Ma io ero in testa, di tre lunghezze sugli inseguitori.» (C. Bukowski)

Come sempre Bukowski mi strappa un sorriso. Amaro come la sua scrittura, ma sempre un sorriso rimane. Nessuno può davvero capire e nemmeno ascoltare gli inferni altrui, questa è la verità. Ciascuno di noi ha i suoi problemi, ciascuno di noi crede che il suo inferno è peggiore di tutti gli altri. Non è razionale, non è giusto e soprattutto non ci mette in comunicazione con gli altri. Pensandola come l'autore, ciascuno di noi resta chiuso in un mondo piccolo piccolo, riempito solo dal nostro ego e dai nostri problemi. Tuttavia come negare che mi sento esattamente come scrive l'autore? Forse anche le persone che amo hanno i loro inferni e forse la cosa tragica è che ho smesso di interessarmene, perché mi sento comunque in testa di 3 lunghezze sugli inseguitori. Non posso più mettermi le mani sulle orecchie e non sentire il mio dolore per alleviare il bruciore dell'inferno altrui. Ciascuno ha i propri inferni. Ho cercato di spegnere il mio per alleviare le pene della persona amata e a nulla è servito. Evidentemente non funziona così. Le cose non quadrano sempre, il mondo non gira sempre nel verso giusto. E rimango in testa di 3 lunghezze coi miei inferni sugli altri.

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