L’assenza è, per colui che ama, la più sicura, la più efficace, la più viva, la più indistruttibile, la più fedele delle presenze. (Marcel Proust)

La parola assenza deriva dal latino absentem, participio passato del verbo abesse, ovvero essere lontano. 
Dice Proust che, quando avvertiamo l'assenza di una persona, come di un luogo, di un'atmosfera, di una qualsiasi cosa, questa è prova certa che la amiamo.
Infatti diciamo mi manchi a una persona cara, per esprimerle il nostro sentimento.
Lo diciamo quando quella persona è assente, non è possibile vivere attimi, giorni, eventi con lei, godere della sua compagnia.
Ma cosa dire di una persona che è qui, proprio accanto a me, ogni giorno, una persona che posso toccare, guardare negli occhi ogni istante, e che tuttavia non posso vivere?
Non è forse come ammirare una statua greca al Louvre, e sospirare? La Nike di Samotracia è proprio lì, con le sue splendide enormi ali, pronta a spiccare il balzo verso l'Olimpo.
E' li e non è lì.
Non è vivibile come non lo è la Monna Lisa di Leonardo, per quanto penetrante possa sembrare il suo sguardo. La Nike, Monna Lisa, sono in realtà assenti, anche quando mi trovo di fronte a loro col mio corpo, perché non vi è nessuna relazione fra noi. Il mondo, le persone e persino gli animali hanno senso quando ci rapportiamo a loro in una relazione reciproca. 
Essere in presenza passiva di una persona, di un dipinto, di una statua, equivale ad essere assenti.
Ecco perché è possibile dire mi manchi anche di una persona che si incontra ogni giorno.
Ci sono assenze ben più gravi di quelle materiali. 
A me manchi, mi manchi sempre. Quando ti vedo, anche quando ti ho vicino mi manchi . Più ti ho vicino e più sento che sono lontana da dove vorrei essere . Lì dentro di te, nel corpo e nella mente. 
Dalla parola assenza deriva anche il verbo assentare, ovvero allontanare. Deriva da assenza, quasi ne fosse una conseguenza. 
E allora cerco di allontanarmi, fare altro, farmi piacere altri . E più prendo le distanze più mi manchi.  
Sorrido, tutto ok. Ma non è vero. Vorrei che tu fossi presente , e al tempo stesso lasciarti . Lasciarti andare, libero, felice come se ti vedessi da fuori . Come se guardassi la Nike o Monna Lisa. 
Ma con loro è facile, le vedo una volta ogni 10 anni. 
Forse più che l'assenza, come voleva Proust, la prova più viva della presenza, e dell'amore, è proprio l'allontanamento. 

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